Recent Trends of Sustainable Finance in France and Italy
Nel 2005, ben prima della grande crisi finanziaria del 2008, Jean Peyrelevade, economista presso l’École Polytechnique e presidente di alcune grandi istituzioni finanziarie francesi (Suez, UAP, Crédit Lyonnais), nel suo illuminante saggio Le capitalism total, a proposito del rapporto tra capitalismo e democrazia, esprimendo la sua sfiducia nell’autoregolamentazione del primo, scriveva: “Si deve tornare a puntare sulla forza coercitiva della legge, solo che essa deve essere mondiale. Ciò su due piani che attengono alla salvaguardia delle risorse ambientali del pianeta e alla necessità di attenuare il peso del capitalismo finanziario sull’economia reale”. Riflessione che perfettamente sintetizzava i principali limiti dei modelli di capitalismo esistenti.
Il tempo da allora trascorso, pur registrando un’accresciuta sensibilità verso le nuove frontiere della sostenibilità ambientale e sociale delle imprese, dimostra quanto impervia e lunga sia la transizione verso sistemi produttivi compatibili con la salvaguardia del pianeta, la limitatezza delle risorse naturali e la tutela dei diritti umani.
Nella difficile tensione tra crescita e sostenibilità, tra conseguimento del valore nel breve o nel lungo periodo, la finanza può giocare un ruolo determinante se, allentando la sua presa sull’economia reale, da strumento di massimizzazione del profitto sappia diventare strumento di incorporazione della sostenibilità nei metodi e nelle pratiche di prestito e di investimento.
Su questi temi e problemi, studiosi e pratici del diritto dei mercati finanziari, italiani e francesi, si confronteranno la mattina del 19 Ottobre presso la Fondazione Banco di Napoli ed il pomeriggio presso il Dipartimento di Scienze Politiche, con i saluti di Marcello D’Aponte, Presidente del CdA del Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli-Fondazione Il Cartastorie e Professore di Diritto del Lavoro, Titti Troianiello, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.