PROGETTO PANDETTA
La Fondazione ilCartastorie ha aderito nel luglio del 2018 al progetto europeo READ e ha iniziato a servirsi della sua piattaforma Transkribus, la più innovativa interfaccia sorta in seno alla tecnologia dell’Handwriting Text Recognition e sviluppata nel contesto del programma europeo Horizon2020. Transkribus, infatti, permette di ‘allenare’ la macchina a riconoscere un modello di scrittura e, grazie a un data truth di partenza, trascrivere la detta grafia con percentuali di esattezza oscillanti tra il 90 e il 96%. Tale allenamento consiste nell’immissione di trascrizioni esatte e di adattamenti tesi ad indirizzare e perfezionare il modello di riconoscimento automatico.

Grazie alle competenze del proprio laboratorio di digitalizzazione ilCartastorie si è rapidamente reso autonomo nella gestione della piattaforma Transkribus e ha avviato un progetto che mira alla creazione di un database dei nomi dei clienti degli antichi banchi pubblici napoletani. L’unità archivistica che raccoglie i nomi dei clienti dei banchi è detta pandetta, da cui prende il nome quest’iniziativa di digitalizzazione.

IlCartastorie ha circoscritto gli obiettivi di questo suo primo progetto alle sole scritture del sedicesimo secolo. Si tratta di 67 unità archivistiche per un totale di 240.000 nomi in un arco temporale che va dal 1586 al 1600. Tale database di nominativi è potenzialmente estendibile per le oltre tremila pandette dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, contenenti circa diciassette milioni di nomi.

L’obiettivo del progetto è rendere disponibile al più presto tale patrimonio di nominativi, una sorta di anagrafe economica della Napoli barocca, attraverso il sito del museo e metterlo a disposizione tanto degli studiosi, interessati ad un controllo preliminare per indirizzare i loro studi, quanto agli appassionati e ai curiosi, al fine di sottolineare il legame indissolubile tra Napoli ed il nostro archivio.


INDICAZIONI DI RICERCA

Il patrimonio apodissario dell’Archivio della Fondazione Banco di Napoli raccoglie la documentazione degli otto banchi pubblici che iniziarono la loro attività dalla fine del XVI secolo. Tale patrimonio si struttura in tre tipologie di documenti: la pandetta, registro dei nomi dei correntisti in ordine alfabetico per nome, il libro maggiore, che raccoglie i movimenti in entrata ed in uscita dei singoli conti e, infine, il giornale copiapolizze in cui sono riportate pedissequamente le causali di pagamento allegate alle fedi di credito, titolo di pagamento all’ordine di cui si servivano i banchi napoletani. Al fine d’iniziare una ricerca nel suddetto archivio è quindi importante partire dalle pandette in cui è possibile rintracciare i nomi dei correntisti. La pandetta è spesso semestrale, talvolta annuale o quadrimestrale, i nominativi dei clienti sono riportati in ordine alfabetico per nome e sono accompagnati da un numero di conto che altro non è che il numero di affogliamento del relativo libro maggiore. Considerando che tutti i volumi, quindi anche le pandette, sono manoscritte, è quindi necessario interpretare le grafie del pandettaro e sciogliere le frequenti abbreviazioni (es. Giovanni Battista è spesso annotato come Gio batta, Domenico è contratto Domco, Tommaso come Tome, ecc…).

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