Nel 1572, in seguito alla battaglia di Lepanto, don Giovanni d’Austria fondò sulla collina delle Mortelle un ospedale per gli spagnoli, cui dette il nome di S. Maria della Vittoria. Nel 1590 l’ospedale venne aggregato alla Chiesa di San Giacomo appartenente ai residenti nel Regno di nazionalità spagnola, voluta dal viceré don Pedro de Toledo. L’unione diede vita ad una sola istituzione che prese il nome di Santa Casa e Chiesa di San Giacomo e Vittoria.

 

L’opera pia ottenne nel 1597 dal viceré Conte d’Olivares l’assenso all’apertura di un banco pubblico che assunse il nome di Banco di San Giacomo e Vittoria. La concessione vicereale imponeva l’obbligo di investire gli utili dell’attività di credito nell’acquisto di annue entrate statali.

 

L’8 maggio 1606, con un capitale di 12.000 ducati, venne aperto anche un Monte per prestiti su pegno per interesse.

 

Il Banco soffrì la crisi monetaria del 1622, i moti rivoluzionari del 1647 e la peste del 1656.

 

Con l’avvento dei Borbone il Banco conobbe un periodo di prosperità e di espansione che continuò fino alla Rivoluzione francese.

 

Nel 1806 il Banco di San Giacomo divenne Banco di Corte operante attraverso due casse separate, una presso i locali del soppresso Monte di Pietà e l’altra presso i locali già appartenuti al Banco dei Poveri.