Nel 1563 un avvocato, impietositosi per la sorte dei carcerati per debiti, ebbe l’idea di fondare una congregazione il cui scopo sarebbe stato quello di concedere elemosine e piccoli prestiti gratuiti ai detenuti più poveri.

L’opera ebbe inizio nel quartiere della Vicaria in un piccolo locale di Castel Capuano, sede dei tribunali, con la denominazione di Monte dei Poveri; questo si trasferì poi presso la Casa dei Santissimi Apostoli dei padri teatini. Nel 1571, per lavori di ammodernamento, il Monte traslocò ancora presso la chiesa di San Giorgio Maggiore, da dove si spostò nel 1585 per ritornare alla Vicaria.

Nel 1585 il viceré duca di Ossuna diede alla confraternita il riconoscimento di istituto pubblico di beneficenza; il Monte di Pietà ebbe come principale scopo la concessione di prestiti gratuiti ai carcerati fino a cinque ducati, il riscatto dei detenuti, la visita e la cura dei reclusi ammalati.

Nel 1588 il Monte dei Poveri si fuse con la Compagnia del Santissimo Nome di Dio che aveva sede presso la chiesa di San Severo al Pendino e perseguiva gli stessi scopi; insieme nel 1599 diedero vita al Monte dei Poveri del Sacro Nome di Dio, con sede in San Giorgio Maggiore.

Il nuovo Monte, a partire dal 1600, cominciò a raccogliere regolarmente depositi e a fungere da banco e nel 1609 assunse la denominazione di Monte e Banco dei Poveri.

Nel 1616 fu acquistato, per 10.000 ducati, un palazzo del XVI secolo, di proprietà di Gaspare Ricca, in via dei Tribunali, dove il banco si stabilì definitivamente l’anno successivo e fino alla sua soppressione. La sede venne ingrandita, nel 1787, con l’acquisto e l’incorporazione dell’adiacente Palazzo Cuomo. L’edificio è attualmente sede della Fondazione Banco di Napoli e del suo Archivio Storico.

Giuseppe Bonaparte, con l’editto dell’11 giugno 1806, stabilì che il Banco di San Giacomo e Vittoria divenisse Banco di Corte e che i Banchi della Pietà, dei Poveri, di Sant’Eligio e dello Spirito Santo, fusi in un solo Banco, assumessero la denominazione di Banco dei Privati